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Jan Harlan
Il cognato e produttore di Kubrick parla della genesi di Artificial Intelligence

Jan Harlan è accreditato come produttore esecutivo del film. Nelle seguenti interviste parla dei rapporti tra Spielberg e Kubrick e delle fasi preparatorie al film che avevano coinvolto il regista a partire dagli anni '80. Interessante notare come, col passare dei mesi, il tono delle dichiarazioni di Harlan sia leggermente cambiato, passando dall'attribuzione della completa paternità dell'opera a Kubrick verso una prestabilita collaborazione con Kubrick solo produttore di un film diretto da Spielberg.

 
Il nuovo film di Kubrick comincia ad agosto
di Marc Hairapetian

Jan Harlan, cognato e produttore di Kubrick, parla di Steven Spielberg, del Nazismo e di A.I.

E' passato un anno dalla morte di Kubrick ma la prossima estate sarà distribuita un'altra "Stanley Kubrick Production". Basata sulla sua sceneggiatura e sui suoi storyboard, la produzione di A.I. comincia il prossimo agosto per la regia di Steven Spielberg. Il produttore esecutivo di questo progetto è Jan Harlan, cognato del grande regista Stanley Kubrick e nipote di Veit Harlan, regista di Suss l'ebreo. Marc Hairapetian ha parlato con Harlan, che ha supervisionato la produzione di tutti i film di Kubrick, da Arancia Meccanica (1971) fino ad Eyes Wide Shut (1999).

Quale tipo di relazione univa Spielberg e Kubrick?
Era un'amicizia fondamentalmente basata sulle telefonate. Era una cosa abbastanza comune con Stanley. Ha avuto molti rapporti telefonici. Steven e Stanley parlavano molto, e qualche volta si sono anche incontrati.

Kubrick fu dispiaciuto del fatto che Schindler's List di Spielberg anticipò e in qualche modo interruppe il tanto a lungo sospirato progetto di Aryan Papers?
Fu molto dispiaciuto ma questa cosa non interferì nella loro amicizia. Sapeva che l'uscita del film sarebbe stata inopportuna allora, ad ogni modo aveva lavorato molto sulle prime stesure anche se non era contento di come stavano andando avanti.

A.I. è cominciato come un progetto solo di Kubrick, non è così?
Era molto in soggezione di fronte alla sceneggiatura basata sulla storia di Brian Aldiss Super Toys Last All Summer Long. All'inizio provò a venderla o a farla insieme a Steven, ma le voci riguardo l'introduzione delle tecnologie digitali lo resero molto ben disposto. Alla fine, voleva fare tutto da solo.

Kubrick come produttore e Spielberg come regista?
Sì, parlarono di questo, poi successe qualcosa di nuovo nella tecnologia degli effetti speciali, così lui cominciò a pensare al film da un punto di vista molto differente. L'idea di base era qualcosa che lo attraeva. Lo ricordo molto eccitato mentre provava i trucchetti della nuova tecnologia.

Le riprese partono fra tre settimane...
La data di inizio adesso è per agosto. Spielberg ha un'agenda molto piena.

E' stata Christiane Kubrick che ha deciso di affidare il progetto a Spielberg dopo la morte di Stanley?
Assolutamente no. Stanley e Spielberg stavano discutendo il progetto da molto tempo. Non c'era nessun accordo ufficiale ma lui pensava che Steven fosse la persona giusta per questo particolare film. Pensava che avesse un vero istinto per questo tipo di cose. E' una grande fiaba, nella tradizione delle Robot Stories di Isaac Asimov, uno scenario perfetto per Steven. Aspettavano che la computer grafica migliorasse a quel tempo, così il progetto si fermò. Allora venne Eyes Wide Shut.

Gli effetti speciali sono al punto giusto, no?
La computer technology si sta evolvendo rapidamente. Le cose di tre o quattro anni sono già troppo vecchie. Ma gli effetti di Kubrick non erano effetti speciali, ma reali, legno e argilla, decorati e fotografati nel modo giusto. In passato era tutto design, ai giorni nostri è CGI.

Ho sentito che il personaggio principale è un misto di essere umano e di un robot.
Non è detto. Il protagonista è un bambino che interpreta un robot. Questo è tutto quello che sono autorizzato a dire.

La Dreamworks Pictures è direttamente coinvolta nella produzione? La scritta "A Stanley Kubrick film" apparirà nei titoli di testa?
Penso che appariranno entrambe queste scritte, o qualcosa di simile. Warner e Dreamworks stanno producendo il film insieme. E' evidente che Steven sta producendo e dirigendo, in ogni modo è tuttora un progetto di Stanley Kubrick. Il credit formale è "una produzione di Stanley Kubrick diretta da Steven Spielberg". Ma queste cose non sono importanti. Quello che realmente importa è che un film profondamente sentito da Kubrick sta per essere diretto da un suo amico molto stretto.

Il tuo credit è "produttore esecutivo"?
Sì. Ci sto lavorando sopra da mesi. Ho raccolto il materiale necessario da centinaia di giornali, tutto da solo, e finalmente l'ho mandato a Steven. Tutta questa operazione è terminata in marzo.

La sceneggiatura è un lavoro di Kubrick, non è così?
La prima bozza fu completata da Stanley da solo. Poi Steven ha fatto cambiamenti, riscritto, e migliorato.

Davvero?
Non è una questione di giudizio. Ci sono cose del tutto differenti. Stanley avrebbe voluto farne un film più serio. Steven ha pensato e scritto cose che Stanley avrebbe applaudito. E' un'epica di fantascienza, nelle mani giuste.

E la data di distribuzione?
La prossima estate.

Il documentario su Kubrick?
Penso stia per uscire alla fine di quest'anno e sarà distribuito in TV, DVD e in VHS dalla Warner Bros. Non so se sarà proiettato a qualche festival.

E' una collaborazione Jan Harlan-Christiane Kubrick?
No. Il lavoro è mio. Christiane apparirà certamente e ho ottenuto il totale supporto della famiglia. Il materiale è realmente stupefacente. Ho girato alcune interviste con Sydney Pollack e Jack Nicholson.

Come era il rapporto fra Stanley Kubrick e la Germania? Lui che era di origine ebrea, manifestava chiaramente di voler fare un film sulla vita di tutti i giorni nel III Reich, partendo da Veit Harlan?
Il tema lo ha sempre interessato e aveva anche letto molto su questo argomento. Aveva instaurato un rapporto positivo verso la Germania nel vero senso della parola, dopo tutto aveva una giovane moglie tedesca. Ha anche girato il suo primo grande film Orizzonti di Gloria in Germania, a Monaco ed era sempre molto preso dal lavoro. Era un uomo molto aperto al mondo, non aveva pregiudizi. Era il contrario di un piccolo borghese.

Dopo Orizzonti di Gloria venne ancora in Germania?
Assolutamente. Per il sessantesimo compleanno di mia madre, per esempio, andò a Friburgo.

Di questo non si sapeva nulla.
Potrei risponderle così: questo non la riguarda affatto. Vede, non aveva nessun desiderio di parlare con i giornalisti perciò non lo ha mai detto a nessuno.

Kubrick e suo zio Veit Harlan si sono mai incontrati?
Stanley fece la sua conoscenza a Monaco. Veit viveva a Starnberg. Questo lo ha sempre interessato molto: come si presentava ai lavoratori la vita quotidiana nella dittatura; se gli attori erano una sorta di buffoni di corte; quando è finito il momento in cui si può ancora prendere una decisione o quando si era già troppo spaventati. Egli avrebbe volentieri fatto un film sulla vita quotidiana sotto il nazismo. Si conosceva già tutta la politica, ha anche letto ogni libro su questo. Quello che a dire il vero non conosceva era come si presentava veramente la vita in un ufficio di produzione, quando si arrivava di mattina alle otto; quello lo avrebbe interessato veramente. Egli sperava che Kristina Soderbaum, la moglie di Veit, potesse raccontare qualcosa su questo ma non venne fuori niente e così la cosa finì nel nulla.

Die Welt, 17 Giugno 2000
Traduzione dal tedesco di Damnpuck per ArchivioKubrick

Jan Harlan

Alla conferenza stampa in occasione della prima berlinese di Stanley Kubrick: a Life in Pictures Jan Harlan ha esplicitato ulteriormente il passaggio di proprietà del film da Kubrick a Spielberg.

 
Il passaggio di proprietà del film
 

Stanley Kubrick, come si può vedere nel documentario, aveva offerto a Steven Spielberg la possibilità di girare A.I., mentre lui ne sarebbe stato il produttore. Quando Kubrick è deceduto, è stato naturale pensare che Spielberg si assumesse la responsabilità del progetto. Ovviamente, lo stile di Spielberg è molto diverso da quello di Kubrick, ma sono convinto che sia l'uomo giusto per raccontare questa grande storia di fantascienza.

Caltanet Cinema, 17 Febbraio 2001

Jan Harlan
 
L'eredità raccolta
 

E' come se Steven avesse raccolto la sua eredità, gli ho dato i manoscritti e i mille disegni di Stanley e lui ha lavorato sodo, scrivendo una sceneggiatura migliore dei materiali di partenza. Sono sicuro che l'autore avrebbe approvato.

La Stampa, 2 Marzo 2001

Jan Harlan
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