2001: Odissea nello Spazio
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Il programma inglese
Il libretto distribuito alla prima del film in Gran Bretagna

Il seguente testo è la traduzione integrale del programma originale distribuito nel 1968 all'uscita del film nelle sale inglesi. Per la distribuzione americana, il programma aveva lo stesso contenuto ma le pagine erano in "formato panoramico", con le stesse proporzioni del fotogramma Cinerama.

Questo libretto rispecchia la natura non verbale del film, essendo stampato su carta traslucida, in vari colori e in formati strani di impaginazione. La copertina è anch'essa particolare, in cartoncino stampato con inchiostro metallico. Gli autori del libretto hanno usato il mezzo a stampa per comunicare quante più informazioni possibili riguardo alla filosofia del film, seguendo i dettami del film stesso.

Le foto a corredo del testo sono una selezione da quelle presenti nel programma.

 
Programma inglese
 

Dietro ogni uomo in vita ci sono 30 spiriti, perché questo è il rapporto tra i vivi e i morti. Dall'alba dei tempi, cento miliardi di esseri hanno camminato sulla superfice terrestre.

Ora, questo è un numero interessante, perché per coincidenza ci sono approssimativamente cento miliardi di stelle nel nostro Universo locale, la Via Lattea. Così, per ogni uomo e donna che sia mai vissuto, in questo Universo brilla una stella.

Ma ognuna di queste stelle è un sole, spesso molto più brillante e maestoso della piccola, vicina stella che noi chiamiamo Sole. E molti - forse la maggior parte - di questi soli alieni hanno pianeti attorno a loro. Così quasi certamente c'è abbastanza terra in cielo per dare ad ogni membro della specie umana, indietro fino al primo ominide, il suo privato paradiso - o inferno - grande come un mondo intero.

Quanti di questi potenziali paradisi o inferni siano abitati, e da quale tipo di creature, non abbiamo modo di saperlo; il più vicino di loro è milioni di volte più lontano di Marte o Venere, quelle piccole remote mete della prossima evoluzione. Ma le barriere della distanza stanno crollando - un giorno potremo incontrare i nostri pari - o padroni - tra le stelle.

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Gli astronauti si rilassano nella gravità artificiale prodotta dalla centrifuga, una delle parti della nave spaziale.

Gli uomini sono stati lenti ad affrontare questa prospettiva. Un numero sempre maggiore, comunque, inizia a chiedersi: "Perché questi incontri non sono ancora successi, dato che noi stessi ci stiamo per avventurarsi nello spazio?"

E sul serio, perché no? 2001: A SPACE ODYSSEY offre una possibile risposta a questo interrogativo del tutto ragionevole. Ma siete pregati di ricordare che questa è un'opera di fantasia. La realtà, come sempre, sarà di gran lunga più strana.

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Il membro dell'equipaggio Poole dorme, mentre Bowman controlla le condizioni degli altri tre astronauti in ibernazione nelle loro capsule criogeniche.

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L'astronauta Poole, in viaggio verso Giove, parla via satellite con i suoi genitori confinati sulla Terra, mentre con un trattemento a lampada solare ad ultravioletti si mantiene in forma.

2001: A SPACE ODYSSEY racconta un'avventura che non ha ancora avuto luogo, ma che molte persone - scienziati, filosofi, scrittori e ingegneri - pensano che accadrà, e forse molto presto. Questa avventura è il primo contatto che la razza umana - noi del pianeta Terra - avremo con la vita aliena da qualche parte nell'Universo. Il vuoto senza fine, con i suoi innumerevoli soli e pianeti, è come un gigantesco teatro pieno di palcoscenici in cui il dramma della vita può essere messo in atto, e in cui, molto probabilmente, è già stato rappresentato nelle ere passate.

Quali sono gli esseri che abitano questi pianeti? Saremo in grado di riconoscerli o ci appariranno così alieni che se fossimo in procinto di vederli potremmo a stento riconoscerli come forme di vita intelligente? Saranno forme di vita biologica, macchine, o perfino creature senza corpo ma di pura energia? Saranno ostili nei nostri confronti, oppure penseranno che siamo talmente primitivi che ci passeranno accanto e guarderanno da altre parti in cerca di esseri che siano maggiormente al loro livello? Se riceveremo un segnale dallo spazio esterno, che cosa ne dovremmo fare? Dovremmo rispondere e invitare i visitatori, o dovremmo ignorarlo e continuare a vivere nell'Universo come se fossimo soli? Oppure siamo già stati visitati? Qualche civiltà extraterrestre ha lasciato artefatti per noi affinché li trovassimo quando arriveremo sulla luna o su Marte? Se trovassimo vita nell'Universo - forse esseri più intelligenti di noi stessi - che cosa arriveremmo a pensare di noi, dei nostri problemi, delle nostre dispute e delle battaglie, tutte cose che hanno avuto luogo su un oscuro roccioso pianeta non lontano dai miliardi di stelle?

Per quasi cinque anni, da quando ha terminato la lavorazione di Dr. Strangelove, Stanley Kubrick è restato affascinato dal tema della vita estraterrestre e da come le domande che esso pone possano essere trasposte in un film che fosse sia eccitante da vedere, sia scrupolosamente accurato dal punto di vista scientifico, e che fosse così meraviglioso come la moderna tecnica cinematografica consente. La fantascienza e i film di fantascienza sono oggigiorno molto comuni, ma molti di loro trattano di mondi impossibili in un futuro irraggiungibile, pieno di raggi mortali e mostri bizzarri. In 2001: A SPACE ODYSSEY, prodotto dalla MGM, Kubrick ha cercato di immaginare come le cose potrebbero realmente essere tra poche decine di anni.

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L'astronauta Poole, in viaggio verso Giove, parla via satellite con i suoi genitori confinati sulla Terra, mentre con un trattemento a lampada solare ad ultravioletti si mantiene in forma.

Se i computer parlano nel film, è perché i più autorevoli esperti del settore negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove il film è stato realizzato, hanno assicurato a Kubrick che entro l'anno 2001 i computer parleranno! Se in 2001 la superficie della luna sembra come ve la sareste aspettata a guardare le ultime foto provenute dai razzi spaziali, ciò non è casuale, poiché Kubrick ha studiato queste immagini negli scorsi tre anni per essere sicuro che la Luna sembri come la Luna. Il mondo reale della scienza è oggi così fantastico che i vecchi film di fantascienza - con le astronavi legate a cavi - sembrano banali e datati, specialmente alle nuove generazioni di cinefili che sono cresciute con lo Sputnik, Cape Kennedy e i voli spaziali con equipaggio umano.

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L'astronauta Bowman, come appare nell'occhio del computer HAL 9000.

2001: A SPACE ODYSSEY è probabilmente il film dalla tecnica più complessa mai realizzato. Ogni scena che prevede voli spaziali o attività sulla Luna ha richiesto settimane di preparazione. Come prima cosa Kubrick e Arthur C. Clarke, che è il coautore del film e che è riconosciuto come uno dei più rinomati ed emozionanti scrittori contemporanei di fantascienza del mondo, hanno studiato rapporti tecnici, fotografie della NASA, o si sono consultati con professionisti del campo, per trovare quello che realmente si sa sulle comunicazioni del futuro o su come la Terra sarebbe sembrata se guardata dalla Luna, o anche su come si sarebbero progettate le tute spaziali da qui a trent'anni.

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Il comandante della missione Bowman effettua un ingresso di emergenza dallo spazio esterno verso l'astronave Discovery.

Mentre questi preparativi andavano avanti, l'ufficio di Kubrick alla MGM sembrava una stanza di un ingegnere progettista. Kubrick ha un istinto organizzativo degno di un giocatore di scacchi. (Nei suoi giorni da disoccupato era un giocatore di scacchi professionista e giocava a Washington Square in Manhattan. Ha stimato che era solito guadagnare circa tre dollari al giorno, cosa che, come lui stesso ha affermato, "ti porta abbastanza lontano se tutto quello che devi comprarci è del cibo.") Egli è un amante delle tabelle e dei rapporti grafici, e mentre gli studi tecnici andavano avanti, le pareti dell'uficio erano affollate di fotografie, disegni di navi spaziali e vari pezzi di materiali da usarsi come suggerimenti per le tute spaziali. Negli edifici accanto c'erano gruppi di uomini al lavoro per costruire l'hotel Hilton orbitante, per i visitatori in viaggio verso la Luna, o per realizzare un ambiente primitivo per le scene relative all'alba dell'uomo.

Le astronavi del futuro, in cui gli uomini vivranno per mesi, e forse anni, saranno dotate di gravità artificiale, che impedirà alle cose di volare via galleggiando, e che sembra sia anche necessaria alla buona salute degli astronauti. Un modo per supplire all'assenza di gravità è la centrifuga - una stanza ruotante in modo che le cose restino attaccate ai bordi semplicemente nel modo in cui la gravità le tiene attaccate al suolo. Kubrick voleva che le navi avessero "gravità centrifuga" così ha assoldato il Vickers-Armstrong Engineering Group, al costo di settecentocinquantamila dollari, una vera centrifuga, trentotto piedi di diametro, che ruota sul proprio asse ad una velocità massima di tre miglia orarie. La centrifuga è grande abbastanza da fornire sufficiente spazio agli astronauti, Keir Dullea e Gary Lockwood. Per dirigerli mentre essi stavano dentro, Kubrick ha installato un sistema televisivo a circuito chiuso che gli ha permesso di monitorare le attività nell'astronave dal pavimento dello studio. Durante queste riprese lo studio della MGM, con la centrifuga rotante, le macchine da presa, i set televisivi, le luci intermittenti e i microfoni, sembrava una delle piste di lancio di Cape Kennedy. Le attività della produzione sono state così complesse che è stata approntata una stanza con quattro specialisti per coordinare le azioni dei 106 uomini dell'unità di produzione.

Stanley Kubrick

Stanley Kubrick
Regista, co-sceneggiatore, produttore.

Sebbene Stanley Kubrick abbia solo 39 anni, le tecniche usate in 2001 rappresentano la sua esperienza quasi ventennale su come si fanno i film. E' nato a New York City il 26 luglio 1928, figlio di un dottore tuttora praticante. Come studente alle scuole medie, il suo più grande interesse era diventare un batterista professionista, e nella casa vicino Londra dove vive adesso c'è una batteria che egli suona di tanto in tanto. Il normale curriculum di studi delle medie non suscitava grande interesse in Kubrick - egli crede che le scuole dovrebbero concentrarsi sull'insegnamento "problem solving" e non sulla mera memorizzazione dei nomi e dei personaggi dei libri o delle opere teatrali - e dopo tale corso di studi, all'età di 17 anni, andò immediatamente a lavorare per la rivista Look come fotografo.

Egli è arrivato alla conclusione che l'esplorazione spaziale sia l'unica cosa che la razza umana può imparare a fare che possa impedirle di autodistruggersi. Una volta che si interessa al tema in generale, Kubrick assorbe informazioni in merito, da ogni parte, come una spugna, e mentre stava lavorando con Arthur Clarke su 2001 - una volta egli ha stimato che devono aver speso 2.400 ore a scrivere la sceneggiatura per quello che è diventato un film della MGM da 2 ore e 40 minuti - ha letto ogni libro di scienza e di fantascienza che pensava potesse aiutarlo a creare un film sullo spazio. Ha parlato con un numero indicibile di scienziati ed ha perfino assoldato consulenti del programma spaziale nazionale per essere sicuro che il film fosse completamente autentico.

Per i successivi 4 anni egli lavorò per Look e le esperienze che si fece nelle tecniche di fotografia gli sono state grandemente utili. Probabilmente nessun regista di film coinvolge se stesso nelle tecniche fotografiche quanto Kubrick e le nuove idee fotografiche usate in 2001 potrebbero probabilmente riempire un intero manuale. Mentre lavorava sempre per Look iniziò a realizzare documentari filmati e poi lungometraggi sperimentali, come Fear and Desire e Killer's Kiss. Nel realizzare questi film Kubrick si occupò da solo dell'intera produzione, noleggiando e manovrando le macchine da presa, scegliendo e dirigendo gli attori, scrivendo la sceneggiatura e trovando i soldi necessari, principalmente tra parenti. Mentre i suoi film d'esordio venivano lodati, le compagnie cinematografiche restavano in disparte e, ancora, in questo periodo Kubrick si aiutava finanziariamente giocando a scacchi. Incontrò poi James Harris, che aveva, come Kubrick, 26 anni, e insieme produssero The Killing, che trattava di una rapina ad un ippodromo, Paths of Glory, un film antimilitarista ambientato durante la Prima Guerra Mondiale, e Lolita trasposizione del romanzo "Lolita". Poi Harris iniziò la propria carriera come regista e Kubrick si dette alla lavorazione di Dr. Strangelove.

Dr. Strangelove è uno dei film più anticonvenzionali mai fatti - una commedia su una guerra termonucleare. Come molte delle grandi commedie è un film profondamente serio e molto triste - il film finisce con la distruzione del mondo. Kubrick tende ad essere in un certo modo pessimista ed è scettico per natura - non vola mai nonostante lui stesso abbia il brevetto di pilota - ed è piuttosto dubbioso circa l'abilità della razza umana di sopravvivere, nei tempi lunghi, alla sua capacità di inventare armi per la distruzione di massa.

2001 è una mistura artigianale di scienza e fantasia - fantasia che è di gran lunga piu' intrigante poiche' potrebbe diventare realtà molto prima di quanto pensiamo. Dopo aver visto alcuni dei rulli provvisori di 2001 a Londra, l'amico e partner di vecchia data James Harris ha dichiarato, "Sarà il primo film mai realizzato dopo il quale la gente che lo ha guardato capirà che non avevano mai visto nulla di simile prima di allora - e avranno ragione."

Arthur C. Clarke
Co-autore, con Stanley Kubrick, della sceneggiatura.

Arthur C. Clarke

Il talento di Arthur C. Clarke nel combinare fatti di scienza con immaginazione letteraria risale alla copia di marzo del 1930 della rivista Astounding Stories, un magazine pulp americano dove lui si imbatté mentre cresceva nella fattoria paterna vicino Minehead, nel Somerset, in Inghilterra. Astounding Stories era l'Alice nel Paese delle Meraviglie della fantascienza, in cui le descrizioni dell'autore riguardo la vita sugli altri pianeti erano limitate solo dalla sua immaginazione, completamente svincolate dalla necessità di plausibilità o dal riguardo per fatti di questo mondo. Dato che gli scrittori di questa rivista erano pagati a parola, le loro descrizioni della vita estraterrestre tendevano ad essere estemamente dettagliate, sempre meravigliose e spesso terrificanti. Dopo poco, la solitaria copia di Astounding del giovane Clarke diventò una collezione completa di Astounding, Wonder e Amazing, tutte riviste dello stesso genere.

La scena si sposta adesso agli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale quando Clarke, ex ragazzo di fattoria ed ora ex ufficiale radar della RAF, frequenta il King's College a Londra.

In due anni, invece che nei soliti quattro, Clarke si laurea con il massimo dei voti in fisica e matematica, laurea seguita da un dottorato in matematica avanzata e astronomia applicata. La miscela di queste due influenze ha prodotto storie e articoli vividi, e altamente leggibili - l'influenza dell'Astounding - ma sempre proiezioni fermamente radicate, basate sulle conoscenze dell'ultimo minuto di Clarke in merito ai correnti sviluppi delle nostre tecnologie in rapida espansione. Le previsioni risultanti non erano solo possibili, ma anche probabili.

Pochi scrittori viventi raggiungono così tante persone con gusti letterari ed età differenti di quelle toccate da Clarke. Il suo nome è familiare ai lettori di Playboy, del Reader's Digest e di Life, ed egli è generalmente considerato il decano degli scrittori di fantascienza. E ancora lui è l'uomo che, in un articolo tecnico scritto nel 1945, ha dato origine al concetto delle comunicazioni satellitari e, cosa ancora più importante, ha descritto precisamente come avrebbero funzionato - il tutto una dozzina di anni prima che lo Sputnik irradiasse il mondo coi suoi segnali. I lettori delle occhiate clarkiane nel futuro sospettano spesso che egli abbia una sfera di cristallo. La sua logica, la plausibilità, il rifiuto di termini tecnici che porterebbero qualunque profano dritto verso il televisore, hanno fatto sì che i suoi libri venissero tradotti in circa trenta lingue - per un totale di circa cinque milioni di copie. Il suo recente Man and Space è stato pubblicato da Time-Life e nel 1965 un articolo di Life sui satelliti di comunicazione gli ha fatto vincere l'Aviation-Space Writers Prize per il miglior rapporto aerospaziale su qualunque mezzo. Durante gli scorsi venti anni, il passatempo di Clarke sono state le esplorazioni subacquee lungo la Great Barrier Reef in Australia e al largo delle coste di Ceylon, dove abita dal 1956. Questo non vuol dire, comunque, che gli ha perso interesse per lo spazio. La sua tabella di marcia personale per il prossimo futuro include un viaggio sulla Luna previsto per il 1980. Egli ha anche previsto l'atterraggio su altri pianeti sempre per il 1980, e la relativa colonizzazione per il 2000 - o 2001.

Keir Dullea

Keir Dullea

Con il suo ritratto di David Bowman, un astronauta del futuro, Keir Dullea ha fatto doppiamente centro - lavorare per la regia di Stanley Kubrick e recitare in un ruolo completamente diverso da tutto quello fatto fino ad ora. Dopo le smisurate lodi per la sua interpretazione del giovane nevrotico e tormentato in David and Lisa, Dullea si è trovato sommerso da offerte di lavoro - tutte per ruoli di giovani nevrotici e tormentati. Così non ha esistato un solo istante quando Stanley Kubrick gli ha offerto l'opportunità di recitare in un ruolo esattamente opposto a quello del disturbato David.

Nei panni di Bowman, Dullea è "alto, impassibile in un certo senso - coi piedi ben piantati, detentore di due Phd; un astronauta, uno scienziato e un pilota" - in sostanza, la nuova razza di uomo che l'età dello spazio nel 2001 produrrà senza alcun dubbio. Nato a Cleveland nell'Ohio, Dullea si considera la cosa più vicina ad un nativo newyorkese, dato che la sua famiglia si è trasferita lì quando lui aveva tre anni. Il suo curriculum cinematografico, oltre al David and Lisa, include The Fox, The Thin Red Line, The Naked Hours e Madame X.

Gary Lockwood

Gary Lockwood

Prima che iniziasse la produzione del recente spettacolo televisivo The Lieutenant come protagonista, Gary Lockwood ha passato tre settimane e mezzo alla base dei Marines di Quantico, osservando i veri tenenti della Marina. Voleva sapere come camminano, parlano e si muovono. Questo tipo di autentica ricerca sul posto non è stato possibile per il suo ruolo di Poole in 2001: A SPACE ODYSSEY. Un vero Poole, una specie di super astronauta, con un'educazione equivalente a quella di due professori di college e la salute fisica di un giocatore di football professionista, semplicemente non esiste ancora. Per i requisiti recitativi del ruolo, Lockwood ha fatto forza sui suoi trascorsi di professionista della televisione, sul palco di Broadway (There Was A Little Girl) e al cinema (Splendor In The Grass, Wild In The Country e It Happened At The World's Fair). Per le considerevoli richieste fisiche del suo ruolo in 2001, Lockwood è comunque ben equipaggiato. Rude e deciso, ha giocato a football all'UCLA e successivamente ha iniziato la sua carriera al cinema come stuntman.

Pubblicato da National Publishers, Inc.1472 Broadway, New York, N.Y. 10036

Ulteriori copie di questo programma possono essere ottenute spedendo $1.00 e 25 cents alla National Publishers Inc.1472 Broadway, New York, N.Y. 10036

©1968 Metro-Goldwyn-Mayer Inc.
Printed in U.S.A. Designed by Otto Storch / Pasquale Del Vecchio
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick
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