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David W. Griffith e le ali della fortuna
di Stanley Kubrick

DGA award

Una foto del premio, assegnato l'anno successivo a Steven Spielberg.

Buona sera. Mi dispiace di non poter essere con voi questa sera per ricevere il D.W.Griffith Award che costituisce per me un grande onore, ma mi trovo a Londra dove sto girando Eyes Wide Shut con Tom Cruise e Nicole Kidman. Proprio in questo momento, probabilmente mi troverò in macchina sulla strada per lo Studio, cosa che, si dà il caso, mi rimanda ad una conversazione che ho avuto con Steven Spielberg, su quale fosse la cosa più difficile e rischiosa quando si dirige un film. E credo che Steven l'abbia riassunta come meglio non si potrebbe. Lui pensa che la cosa più difficile e rischiosa, quando si dirige un film, sia scendere dalla macchina. Sono sicuro che voi tutti conoscete la sensazione.

Ma allo stesso tempo, chiunque abbia avuto il privilegio di dirigere un film sa anche che, sebbene possa essere un'esperienza simile a quella di scrivere Guerra e Pace su un autoscontro in un parco di divertimenti, quando finalmente va in porto, non ci sono molte gioie nella vita che possano eguagliare questa sensazione.

Penso che ci sia un'intrigante ironia intitolare a David Wark Griffith un riconoscimento all'attività di tutta una vita, perché la sua carriera costituisce una parabola sia esemplare che ammonitrice. I suoi film migliori saranno sempre annoverati tra i più importanti mai realizzati, e alcuni di essi gli hanno fatto guadagnare una grande quantità di denaro. Egli ha enormemente contribuito a trasformare i film da novità per nickelodeon in una forma d'arte, e ha dato origine e formalizzato molta della sintassi cinematografica ormai data per scontata. E' diventato una celebrità internazionale, e la sua influenza si è estesa a molti artisti di punta e uomini di governo dell'epoca.

Ma Griffith era sempre pronto a prendere rischi tremendi nei suoi film e nelle questioni d'affari a volare troppo in alto. E alla fine, le ali della fortuna, per lui, come quelle di Icaro, hanno dimostrato di essere fatte di nient'altro che cera e piume. E come ad Icaro, quando è volato troppo vicino al sole, si sono sciolte, l'uomo la cui fama aveva superato quella dei più illustri filmakers di oggi, ha trascorso gli ultimi 17 anni della sua vita bandito dall'industria cinematografica che aveva creato.

Ho paragonato la carriera di Griffith al mito di Icaro, però non sono mai stato certo se la morale della storia di Icaro dovesse essere, come generalmente si ritiene, "non cercare di volare troppo alto", o piuttosto "lascia stare la cera e le piume e lavora meglio sulle ali".

Una cosa comunque è sicura: D.W Griffith ci ha lasciato un eredità esemplare e affascinante, e il premio a lui dedicato è uno dei più grandi onori che un regista possa ricevere. Qualcosa per cui io, umilmente, vi ringrazio moltissimo.

David W. Griffith and his wings of fortune, di Stanley Kubrick
DGA Magazine, Maggio-Giugno 1997
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick

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