Eyes Wide Shut
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Julienne Davis
La prostituta Mandy di Eyes Wide Shut e il mistero sulla donna dell'orgia

Attrice e musicista emergente, è stata scelta da Kubrick per le sue doti fisiche. Dalle sue dichiarazioni è emerso che il suo contratto per il film inizialmente prevedeva solo un'apparizione alla sequenza dell'orgia, poi il suo ruolo si è ampliato con la parte di Amanda Curran, la modella in overdose nel bagno di Victor Ziegler (Sydney Pollack): secondo l'attrice questo ruolo fu creato espressamente perché Kubrick rimase colpito dalla sua bellezza. Il ruolo di Mandy inizialmente era stato offerto alla top model Eva Herzigova.

 
Nuda con gli occhi ben aperti [estratti]
di Neil Norman

Julienne Davis è una ragazza con molte qualità, parecchie delle quali sono mostrate in Eyes Wide Shut, l'ultimo film di Stanley Kubrick. Come modella/cantante/attrice che inizia con l'essere solo una comparsa e poi emerge con un ruolo di un certo peso, potrebbe non essere ancora entrata nel terreno delle dive, ma di certo ha colto una di quelle svolte fortunate sognate dalle ragazze. [...]

Estratta da un gruppetto di modelle che erano state raccolte dagli assistenti di Kubrick per decorare la scena dell'orgia nel film, Julienne Davis fu sorpresa quando si sentì chiamare ancora per un ruolo leggermente più grande. [...] Senza svelare troppo della trama, la Davis appare in due scene del film, la prima come invitata ad una festa, trovata in overdose distesa nuda nel bagno del padrone di casa, e la seconda come una delle partecipanti mascherate alla tanto sbandierata sequenza dell'orgia.

"All'inizio ero solo una comparsa con la maschera e niente di più. Avevo accettato anche perché in quelle condizioni nessuno avrebbe saputo che ero io. Ma la scena con me in overdose completamente nuda era proprio un'altra cosa. Non si trattava comunque della solita biondona stupida che porta a spasso le sue tette. D'improvviso diventai una ragazza con un passato. Se non si fosse trattato di Stanley Kubrick, non credo l'avrei fatto. Credo ci siano dei momenti in cui ti senti molto vulnerabile. Ma," e lo dice con una punta d'ironia, "l'ho fatto per Stanley."

[...] "Questo potrebbe interessarvi," continua con una certa soddisfazione personale, "era una zona off limits per il silicone. Stanley non volle nessuna con impianti al seno. Non vi sto nemmeno a dire quante volte ho perso dei contratti in favore di modelle col seno rifatto." Ah, il dolce sapore della vendetta.

Allora, che disse Stanley? "Belle tette, ragazzi. Eccoti il lavoro"?

"Stanley mi fece un sacco di complimenti per la mia persona, ma non fu mai libidinoso. Sembra eccentrico, ma una volta che cominci a parlargli ti accorgi che è soltanto un comune uomo posato. Semplicemente, è molto riservato." [...]

Associated Newspapers Ltd., 23 Agosto 1999
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick
Julienne Davis
 
Profilo: Julienne Davis [estratti]
di Peter Carty

Julienne Davis fa l'attrice, la modella e la cantante. Interpreta Mandy, una prostituta tossicodipendente, nell'ultimo film di Stanley Kubrick Eyes Wide Shut. Parliamo di Stanley Kubrick.
Ho ottenuto la parte in un modo strano. Il mio agente da modella, non il mio agente da attrice, ricevette una telefonata per fare un provino come comparsa. Volevo davvero molto lavorare con Stanley, anche solo come comparsa. Leon, l'assistente personale di Stanley, registrò centinaia di persone su videocassette. Stanley le guardò tutte, poi mi chiamò per incontrarlo a Pinewood. Lessi la parte, feci un paio di screen test e ottenni il lavoro.

Cosa pensi del ruolo che hai interpretato?
Quando mi dissero che avrei interpretato una ragazza nuda in overdose, mi dissi "Oh Dio, questo è il mio primo film importante, forse dovrei fare una cosa meno atipica." Ma il personaggio aveva un certo spessore, che rendeva il ruolo così interessante. Non era una biondona stupida, né una semplice puttana [ridendo].

Kubrick era davvero il maniaco della perfezione che tutti dicono?
Lo era e non lo era. La mia prima impressione fu che sembrava molto dolce [ridendo], quasi un po' timido. Uno dei miei ricordi più carini con lui riguarda avergli chiesto di ascoltare la mia musica. Praticamente caddi dalla sedia quando torno il giorno successivo dicendo "Mio Dio, ho ascoltato il tuo nastro, la tua voce è fantastica." Disse che avrebbe chiamato il dirigente della Warner e che gli avrebbe chiesto di ascoltare il nastro. Era un maniaco del controllo nel senso che amava ciò che faceva. Un film era un suo bambino, qualcosa di cui andava molto fiero. Quindi voleva mantenerne il controllo perché voleva che restasse suo, piuttosto che lasciare potere alle persone che avrebbero cambiato o diluito la sua visione.

Era un tiranno sul set?
Il fatto è che io lavoravo 12 ore al giorno, con pause standard. Comunque, invece che iniziare all'orario comune, a volte si iniziava alle 2 di pomeriggio e si andava avanti fino alle 2 di notte. E io facevo circa una ventina di ciak per scena, una volta magari sono arrivata a 30. Sempre molto meno di Tom e Nicole, ma comunque una bella cifra al confronto degli altri registi. [...]

Time Out, Agosto 1999
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick
Julienne Davis
 
Intervista con Julienne Davis [estratti]
di Amanda Rimmer

Quando il compianto Stanley Kubrick fece a Julienne Davis il primo provino per un ruolo da comparsa nel suo ultimo film Eyes Wide Shut, vide in lei qualcosa di speciale. Il leggendario regista restò così impressionato che creò un ruolo espressamente per l'attrice, modella e cantante californiana. Quando la si incontra, si capisce immediatamente perché catturò l'occhio di Stanley. Sembra l'archetipo della stella del cinema, con un viso da modella di Chanel e un paio di gambe perfette. [...]

Stanley Kubrick ti chiese mai di ascoltare la tua musica durante le riprese di Eyes Wide Shut?
Sì, non potevo crederci! Stanley era il tipo di persona che si interessava realmente della vita delle altre persone. Era come una spugna. Voleva assorbire quanto più poteva di quello che gli altri stavano facendo, perché era un vero intellettuale. Gli detti un nastro e lui tornò il giorno seguente facendomi domande su ogni canzone.

Restando su Eyes Wide Shut, è una storia piuttosto affascinante come sei riuscita ad avere la parte della ragazza che fa invaghire Tom Cruise, Mandy Curran...
Andai ad un provino per un ruolo da comparsa assieme a centinaia di altre donne e dopo un po' Stanley mi chiamò per un altro ruolo. Fu davvero divertente, perché andai nel suo ufficio, che era tutto buio, e lui era appollaiato sulla sua scrivania. Mi ricordo di aver pensato che non era poi così grande come mi ero immaginata e che aveva delle piccole mani. Era sul serio molto nervoso perché aveva capito quanto io per prima fossi nervosa!

Sono circolate così tante storie su Stanley Kubrick, sul suo essere un maniaco del controllo, un perfezionista, e su quanto fosse difficile lavorare per lui. Quale è stata la tua esperienza di lavoro con lui?
Stanley era un maniaco del controllo nel senso che voleva approvare tutto quanto. Voleva perfino controllare il colore del rossetto di tutte le attrici! Comunque andammo subito d'accordo. Ho imparato alla svelta che devi suggerire le cose in un certo modo con Stanley. Non puoi semplicemente dire: "Penso che debba essere fatto in questo modo." Invece io suggerivo, in modo molto affascinante, particolari differenti circa il mio personaggio. Stanley a quel punto si fermava e si metteva a pensare a quello che avevo detto; poi arrivava Tom e anche lui si univa alla discussione. L'addetta alla continuità si sedeva accanto con lo script del film, a scribacchiare e a riscrivere da capo tutto quanto!

Hai mai contraddetto Stanley?
Non ho partecipato alle scene di sesso dell'orgia, cosa che sapevo avrebbe sconvolto Stanley. Gli ho detto di no almeno quattro volte. Non era contento. Non accade spesso che tu rifiuti un'offerta dal signor Kubrick, ma devi fare i conti con le decisioni che prendi. Sentivo che essere nell'orgia era una cosa che non sarei stata in grado di fare.

Come era Tom Cruise?
Era un ragazzo molto simpatico ed era molto premuroso nei miei confronti. La cosa che più me lo ha fatto rispettare come attore è stata che anche quando la macchina da presa non era puntata su di lui, dava comunque il 100%, cosa che mi andava a genio. Inoltre, quando ero nuda, si assicurava che il mio guardaroba fosse a portata di mano. Forse aveva capito che non mi sentivo completamente a mio agio ad essere nuda. [...]

OK Magazine, Maggio 2001
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick
Julienne Davis
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