Eyes Wide Shut
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Tom Cruise
Il protagonista di Eyes Wide Shut parla del suo lavoro sotto la direzione di Stanley Kubrick

Tom Cruise Uno dei più famosi e pagati attori al mondo, un re mida del botteghino. Nelle numerose interviste a proposito di Eyes Wide Shut, ha parlato di Kubrick e del film citando quasi ossessivamente il fattore tempo, certamente non a caso.

Per citare Nicole Kidman, ex moglie di Cruise, "nel cinema il tempo è oro" e Kubrick ha lottato per ottenere una totale indipendenza dagli studios e per girare i film alle sue condizoni. Per questo film, sia Cruise che la Kidman hanno firmato contratti a tempo aperto che li hanno impegnati oltre un anno e mezzo. La lavorazione di Eyes Wide Shut, con i suoi 15 mesi di riprese, è stata la più lunga mai sostenuta per un film di una major.

 
Nessuno sforbicerà il film
di Tom Cruise

L'ultimo film di Stanley Kubrick è anche nostro. Nessuno sforbicerà Eyes Wide Shut. Se qualcuno cercherà di farlo, dovrà passare sul mio cadavere.

CiakManie, Maggio 1999
Tom Cruise
 
Il film come lo voleva Kubrick
di Tom Cruise

Nessuno sforbicerà Eyes Wide Shut per renderlo più commerciale. Non esiste alcuna probabilità al mondo che il film sia presentato in una forma diversa da quella voluta da Kubrick.

Sette, Corriere della Sera
Tom Cruise
 
Stanley Kubrick secondo Cruise "Gentile, umile, discreto: un maestro"
 

Stanley non era un misantropo, semplicemente teneva molto alla sua privacy. Era una persona normale a tutti gli effetti, amava andare alle mostre d'arte, a teatro, al ristorante, era in contatto continuo con numerosi amici. A differenza di quanto si racconta di lui, Kubrick non era pretenzioso o superbo, e gli piaceva conoscere gente. Quando i miei genitori arrivarono a Londra per visitare il set, Kubrick non si limitò ad un saluto cortese, ma mostrò il sincero desiderio di conoscerli meglio. Kubrick era un noto perfezionista e anche in Eyes Wide Shut ha insistito affinché numerose scene fossero girate decine di volte. Lavorare con lui è stata un'esperienza totale. Stanley pretendeva molto e ci ha fatto lavorare sodo, ma non mi importava. Non si è mai arrabbiato, non ha mai avuto un comportamento offensivo, non mi ha mai costretto a fare ciò che non volevo. E non era il tipo che girava per il set con l'atteggiamento di chi si sente importante; Kubrick non era un uomo pretenzioso.

[riguardo alle scene dell'orgia digitalmente oscurate]
Kubrick sapeva di dover produrre un film non vietato ai minori. E se oggi avessi 15 anni, sarei contento di avere l'opportunità di vedere il film.

La Nazione, 14 Luglio 1999
Tom Cruise
 
Non c'è stata censura, ha deciso il regista di coprire quell'orgia
di Silvia Bizio

L'attore spiega come è stata manipolata la sequenza.

Il fatto che siete una coppia sposata ha reso più facile interpretare il film?
Indubbiamente è stato più facile girare le scene d'amore con Nic ed è stato anche meglio conoscersi da anni: sarebbe stato difficile farlo da sposini. Con Nic abbiamo un livello di comunicazione adeguato per affrontare questo tipo di problematica nella coppia e ne abbiamo discusso per tutta la durata delle riprese. Stanley lo aveva capito e ci apprezzava per questo.

Un lavoro che vi siete portati anche a casa?
Esatto, anche se a me non piace farlo. Ma in questo caso è stato essenziale fare così: avrebbe potuto distruggere il nostro matrimonio se non fossimo sempre stati vigili sul nostro rapporto. Il film ci ha invece fatto sentire più vicini che mai e ha rafforzato la nostra unione.

In che senso dice vigili? Si riferisce al sesso, alla gelosia, al senso di colpa dei personaggi?
Vigili nel senso di sviluppare una maggiore comprensione dell'altro, penetrare i segreti di una persona. Tutti abbiamo misteri, e qualche perversione. Chi dice di no è perché non guarda a fondo dentro se stesso. Stanley pone queste domande al pubblico: hai guardato bene dentro te stesso? Sei sicuro di essere immune dal male?

Per mesi si è sussurrato di scene di sesso sul set fra lei e Nicole, scene invece completamente assenti nel film. Come mai?
[ride] Non vi è mai venuto in mente che potessero essere tutte invenzioni dei media, cavolate di Internet? Stanley non ha mai detto che ci sarebbe stato sesso fra me e Nic nel film. Ma nessuno gli ha creduto.

Il film sembra voler dire che il tradimento a volte sia necessario per la salute del matrimonio, che le fantasie sessuali o le reali infedeltà possano aiutare i rapporti. Lei è d'accordo?
La monogamia è una scelta ed è la strada che io ho scelto con mia moglie e che funziona meglio per me. Sono d'accordo che comunque, se esistono fantasie, è sempre meglio parlarne con il coniuge. La battuta finale del film, ciò che Stanley veramente voleva dire, rivela l'importanza di parlare insieme. Ma questa è la mia interpretazione.

Che tipo di regista era Kubrick sul set, come dirigeva?
Stanley faceva tutto per un motivo. Nulla era affidato al caso. Grazie a Dio è riuscito a finire il suo film, non vedeva l'ora di vederlo uscire nelle sale e vedere la reazione della gente: Stanley era sempre molto rilassato, e nonostante sapesse quanto ci costava metterci tanto tempo a girare certe scene, per lui il tempo era importante più di altri elementi del fare cinema: avere infinito tempo a disposizione, cioè. Il mio è stato un ruolo difficile, anche se magari non sembra dall'esterno: è stata una sfida costante e un'esperienza completamente diversa dalle previsioni. Stanley era un uomo di grande calore e bontà. Aveva voluto trovarci una bella casa comoda, ci teneva che fossimo felici, quando giravamo ci chiedeva spesso come stavamo. Per il resto era molto esigente, a livello affettivo e fisico. Ci sono stati momenti faticosi, era inevitabile, ma Stanley capiva sempre e rispettava quello che noi attori facevamo.

In America il film esce con 65 secondi manipolati digitalmente per nascondere alcune delle immagini più spinte nella scena dell'orgia. Cosa ne pensa?
Stanley non voleva tagliare niente, ha quindi deciso di coprire lui quelle immagini con altre figure. Io non faccio parte della commissione di censura della MPAA, quindi non so cosa passa per la testa di questa gente: come si fa ad esigere un ritocco in un film personale come questo! Se sono d'accordo personalmente? No. Il film non è sul sesso, è una metafora sul sesso. Parla di ossessione sessuale e gelosia: il sesso non è il fulcro del film, per quanto sia un tema molto importante.

A Hollywood molti si sono lamentati che per lavorare con Kubrick lei è rimasto bloccato per oltre due anni. A lei questo ha causato problemi?
Assolutamente no, anzi. Ho sempre aspettato opportunità come queste. Come attore cerco esperienze interessanti, e non necessariamente gioiose. Voglio vivere la mia vita fino in fondo e trovo affascinante creare personaggi impegnativi. Stanley era un genio, aveva una visione, e io volevo lavorare con lui. Non mi interessa avere mancato altri film. Dirò di più: non mi importa di come Eyes Wide Shut verrà accolto, per me è stata un'esperienza fondamentale, che mi ha dato tanto.

Dopo Mission: Impossible 2 lei lavorerà con Spielberg in Minority Report, un thriller futuristico. Che impressione ha di Spielberg?
Mi ritengo molto fortunato perché, dopo Kubrick, ora ho l'opportunità di lavorare con Spielberg. Anche Steven lavora come vuole lui e ha il potere di fare quello che vuole. Lo conosco da tanto tempo, e non vedevo l'ora di fare qualcosa insieme.

La Repubblica, 14 Luglio 1999
Tom Cruise
 
Tom: Ho capito la gelosia
di Lorenzo Soria

La censura "digitale" è un'idea di Stanley.

Tom Cruise in questi ultimi tre anni avrebbe potuto fare ciò che gli pareva e aggiungere un altro centinaio di milioni di dollari alla sua già cospicua fortuna personale. Ma nell'autunno del '96 Sydney Pollack lo chiamò al telefono e gli chiese se poteva dare a Stanley Kubrick il suo numero di fax. L'autore di 2001 e di Dr. Stranamore stava cercando un interprete per il suo nuovo film, Eyes Wide Shut. Voleva non solo Cruise ma anche la moglie, Nicole Kidman.

Quando Cruise diede il suo immediato ed entusiastico sì non sapeva che quel progetto lo avrebbe tenuto impegnato per 18 mesi di riprese e tre anni della sua vita professionale. Non sapeva nemmeno che il nuovo film di Kubrick sarebbe stato uno dei film più erotici mai prodotti da uno studio di Hollywood. E non aveva sospettato che con Kubrick avrebbe finito per fare ben di più che un film, che girare Eyes Wide Shut sarebbe in realtà stato un viaggio nella sua stessa psiche, le sue paure, le dinamiche del suo matrimonio, con Kubrick nella parte non solo del regista ma anche del padre e del guru.

Adesso che il film è finito e pronto ad affrontare il pubblico (esce negli USA venerdì) Cruise è un po' restio a parlarne. Desiderio, fantasie sessuali, gelosia sono temi così personali. La scomparsa di Kubrick mette poi lui e la moglie nel ruolo un po' scomodo di portavoce del film.

Molti si aspettavano un film estremamente erotico...
Questo non è un film sul sesso, ma sui temi universali ed eterni dell'ossessione e della gelosia sessuale. Un film che costringe il pubblico a domandarsi dove va tracciata la linea tra fantasie e realtà, se l'inganno è una necessità. E che ha assunto una dimensione molto personale per tutti noi, a cominciare da Stanley. Nel film c'è molto di lui. L'appartamento newyorkese in cui abitano i due protagonisti del film, non a caso è una replica dell'appartamento in cui viveva Stanley negli anni '70. I quadri sono quelli originali di Christiane, sua moglie.

Che cosa ha provato quando ha visto il film sul grande shermo?
Una cosa è stare nell'intimità di un set con Stanley alla cinepresa, un'altra è rivederti su un grande schermo. Ma passato un primo momento di sorpresa mi sono sentito estremamente orgoglioso. Ho fatto vedere il film anche a mia mamma, che è rimasta molto scossa. A un certo punto era in lacrime, ma alla fine mi ha baciato e mi ha abbracciato.

Parliamo di sogni erotici. Ne ha alcuni ricorrenti?
Sì, ne ho avuti.

Li rivela?
Neanche per sogno.

Passiamo allora a un argomento meno sexy, la sua ulcera...
E' stata un'esperienza molto intensa, sei giorni alla settimana. E a volte quando reciti le emozioni vengono fuori e non puoi farci niente.

Ci sono già polemiche per le imagini digitalmente sovraimposte che nella versione americana copriranno alcune scene dell'orgia ritualistica.
Stanley era sempre stato chiaro sul fatto che non voleva tagli e l'idea delle immagini digitali è sua. Sono d'accordo? No, ma non ci farei su un caso. Il sesso qui è solo una metafora, non dimentichiamo che questo non è un film sul sesso ma sulla gelosia.

Parliamo allora di un altro tipo di gelosia, quella professionale. Cosa prova quando vede che Nicole riceve critiche più favorevoli delle sue?
Sono molto orgoglioso di quello che ha ottenuto Nicole. So anche che cosa ho messo in questo film e se a qualcuno non va bene non ne farò certo un caso.

La Stampa, 14 Luglio 1999
Tom Cruise

Un giornale tedesco ha intervistato Tom Cruise e messo online alcuni brevi estratti audio:

Cruise sull'incontro con Kubrick 52 KB mp3
Cruise sull'influenza del film nel suo matrimonio con Nicole Kidman 240 KB mp3
Cruise sull'importanza del film per lui e Nicole 299 KB mp3
Cruise sulle riprese intime di Kubrick 103 KB mp3

 
Intervista a Tom Cruise
di Anna Praderio

Tom, so che è difficile parlarne in questa situazione così caotica [di fronte all'ingresso del palazzo del cinema di Venezia], ma come ha cambiato la tua vita l'incontro con Stanley Kubrick per questo film?
E' difficile dirlo in poche parole, Kubrick era diventato per me e per Nicole come una persona di famiglia; i suoi film sono stati sempre in anticipo sui tempi e il tempo era la cosa più importante per lui; lui pagava per avere più tempo da dedicare alla sua visione del cinema. Non lo dimenticherò mai, mi manca molto.

TG5, 1 Settembre 1999
Tom Cruise
 
Intervista di MTV
 

Che cosa hai imparato dal maestro?
Stanley sapeva che aveva bisogno di tempo per elaborare, il tempo era una delle cose più importanti per lui. Alcuni registi amano la pressione imposta da una tabella di marcia, Stanley non voleva questo, si è preso tutto il tempo necessario per permettere al film di evolversi.

Ha scoperto qualche lato nuovo di Nicole nel fare questo film?
E' sorprendente, non fa mai due riprese uguali e quando lavora segue solo il suo istinto. E' molto profonda. Credi di conoscere qualcuno ma poi quando ci lavori insieme succedono delle cose sorprendenti, è emozionante. Non puoi mai essere accondiscendente!

Molti pensavano che fosse pericoloso per voi, fare questo film insieme.
Sì, poteva anche andare malissimo, voglio dire... molto molto male! Ma credo che alla fine ci abbia aiutato.

MTV Movie Special, 16 Settembre 1999
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick
Tom Cruise
 
Ricordando Stanley Kubrick: Cruise e Kubrick [estratti]
di Paul Joyce

Remembering Stanley KubrickSono venuto a sapere che lui voleva Nicole e me nel film, lessi il copione: Nic stava girando Ritratto di Signora in quel periodo. Volevo leggerlo lì e lui disse: "te lo darò il giorno prima..." Disse "lo puoi tenere per il weekend, vediamoci tra un paio di giorni." Volevo mostrargli che si poteva fidare di me e che poteva parlare apertamente. Non avrei detto niente a nessuno, così lessi il copione e sono andato a trovarlo immediatamente, nella sua proprietà. Sono atterrato lì con un elicottero. Ho detto: "Mi dispiace, in macchina sono sei ore di viaggio. Ho i miei bambini e io e Nic non sapevamo come andare e tornare così in fretta." Aveva messo una pista di atterraggio. Ricordo quando stavamo atterrando. Ci aveva dato le coordinate da dare al pilota e mi aveva spedito una piantina del punto in cui voleva atterrassimo. Mi ricordo che lui era lì ad aspettarci da solo, lui nel giardino, mentre l'elicottero atterrava. Atterrammo e parlammo dell'elicottero, di che tipo era e di quante ore avevo passato su quel tipo di elicottero. Mi fece fare un giro della proprietà e io pensavo: "Questo tipo è magico, è una persona meravigliosa."

Ero così nervoso. Dissi a Sydney: "Senti, che succede se non mi piace una parola… Come reagirà? Cosa dico? Non voglio offenderlo." E Sydney pensava: "E' umano, no? Parlaci e basta." E io: "Sì, certo. Gli parlo e basta. Parlo con Stanley!" [ride]

Gli avevamo detto sin dall’inizio "Faremo qualunque cosa." Sono contento che non sia accaduto durante i primi anni di matrimonio, sarebbe stato molto difficile affrontare certi argomenti malgrado avessimo già un forte legame. Sarebbe stato molto difficile per noi, non sto dicendo che avrebbe distrutto il matrimonio ma sarebbe stata molto più dura.

Ci furono dei momenti difficili, durante le riprese del film. Situazioni in cui i personaggi sono in disaccordo, quando sei a metà scena soprattutto per come lavorava Stanley e per come lavoro io non puoi girarti e dire: "Che ne pensi, tesoro?" Sei rispettoso e disciplinato al riguardo. Ma questo non invade comunque la tua vita. Ne senti la presenza. Si diffonde. Ho lavorato ogni giorno eccetto un paio, sul film. C'eravamo io e Stanley nella roulotte e molte volte io, Stanley e Nic. E lo sentivi, credo che lui capisse quello che stavamo passando.
Mi ricordo che ad un certo punto, durante le riprese ti senti frustrato a volte, interpretando un personaggio del genere per tanto tempo, ti ritrovi... perché ogni scena aveva bisogno di... Stanley diceva: "Dobbiamo guadagnarci ogni scena, con questo personaggio. Ogni singolo momento, con questo personaggio." A volte diventavo molto frustrato con me stesso le volte in cui non ci riusciva, sai cosa intendo? Cioè: "Cazzo!" ...o quando sai che quel giorno non hai quel fuoco dentro o quando sei stanco, mi spingevo a farlo, perché sono molto esigente con me stesso. Molta gente mi chiedeva: "Ma quando torni?" perché avevo una compagnia a quel tempo. "Quando torni!" Stavo parlando con Stanley e gli chiesi: "Guarda che non mi importa quanto ci vorrà ma lo devo sapere, avremo finito tra sei mesi?" Questo era dopo sei mesi di riprese. "Posso prendere impegni?" C'era gente che mi aspettava, c'erano scrittori che aspettavano. Gli dissi: "Stanley non m'importa. Dimmi che ci vorranno due anni." E lui: "Tom, non essere ridicolo. Voglio dire, se ci vuole così tanto tutto ciò che dicono su di noi è vero, no?" E così mi mettevo a ridere e dicevo: "Va bene. D'accordo, Stanley."

L'ultimo giorno di riprese... un giorno che aspettavo con ansia e con paura, con ansia perché, insomma, basta con questo dottor Bill, no? Ma anche con la paura che questa esperienza con Stanley finisse, mi ricordo che mentre me ne stavo andando l'ho abbracciato e baciato. Gli ho detto: "Ti Voglio bene, Stanley, lo sai." Si girò verso di me, ci fu un momento di silenzio era sera tardi e lui disse: "Anch'io te ne voglio", poi disse "Grazie", e io dissi "Grazie a te". Era molto simile al momento, all'ultima volta in cui abbiamo parlato. Ho condiviso tre anni della mia vita con quest'uomo...

Sarà stato difficile sentire che era morto così poco dopo tempo aver finito il film; quale fu la tua prima reazione?
La mia prima reazione fu di shock totale e di incredulità... Anche quando andai al funerale non stavo benissimo. Ero molto preoccupato per Nic e molto preoccupato per Christiane e la sua famiglia e poi anche per il film, so quanto significasse per lui e quanto significasse per me e per mia moglie, la mia co-protagonista, il mio amore, e anche andando al funerale stavo pensando: "Da qualche parte..." era ridicolo, perché una parte di me pensava che non fosse vero, nel profondo volevo credere che non fosse successo, che sarei andato a casa sua e lui sarebbe stato lì, non era logico, non era una cosa reale ma c'era una parte di me ce ci credeva, finché andammo in quella stanza dove cenavamo con Christiane le prime volte che andavamo, con il caminetto e con Stanley e Christiane... e lì c'era la bara ed era completamente assurdo.

Remembering Stanley Kubrick, di Paul Joyce
Four Seasons Hotel, Hollywood, California, 12 Luglio 1999, 15:02
Traduzione dall'inglese come nel DVD di Eyes Wide Shut
L'intervista integrale è stata trasmessa su Channel4 nel settembre 1999
Tom Cruise
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