Parole
Home > Parole > Interviste > Il centro nevralgico di un incubo nucleare
Il centro nevralgico di un incubo nucleare
di Leon Minoff

Londra - Si dà il caso che la recente decisione della Casa Bianca di ristrutturare il proprio edificio secondo gli stessi principi con cui è stato costruito il Pentagono, forse con l'inclusione anche di una War Room, non sia stata ispirata dalla stramba costruzione che si trova nel Teatro A degli Studi Shepperton, dove Stanley Kubrick sta girando Il Dottore Stranamore: Ovvero come Imparai a non Preoccuparmi e ad Amare la Bomba. Chi entra nella War Room di Kubrick lo fa come se entrasse in una moschea. Bisogna infilarsi delle pantofole in feltro per non lasciare le strisce sui 120 metri quadrati di pavimento, un unico getto nero di fòrmica che brilla come una palla da biliardo appena lucidata. Una volta dentro, comunque, il visitatore è incline a considerare la sua nuova calzatura come la cosa meno strana del Dr. Stranamore.

La centrale operativa del Pentagono è uno dei luoghi principali in cui si svolge questa commedia da incubo (di cui Kubrick è produttore, regista e co-sceneggiatore) che narra la possibilità di una distruzione nucleare totale a causa di un semplice errore.

Il fatto che nessuno abbia ammesso pubblicamente l'esistenza di un simile luogo nei sotterranei del vero Pentagono, e tanto meno che di quel luogo sia mai circolata una foto, non ha preoccupato il cineasta trentaquattrenne né il suo scenografo Ken Adam. "Non abbiamo neanche mai visto una bomba H," ha dichiarato Kubrick tra una prova e l'altra, "ma proprio adesso nel teatro accanto di bestione come quella ne stanno costruendo due."

Fantascienza

Al centro della War Room, concepita come una specie di enorme rifugio antiatomico inclinato, c'era un tavolo circolare dal diametro di sette metri coperto con un panno verde come i tavoli da gioco a Las Vegas e Monte Carlo. Seduti su 29 poltrone e immersi in una luce sinistra, si trovavano il direttore del Comitato dei Capi di Stato Maggiore, vari consiglieri militari e altri ufficiali del Dipartimento di Stato. Il trentesimo posto era con grande evidenza lasciato vuoto. Ma non per molto.

Ad un segnale della mano da parte del regista, si è aperta una botola nel pavimento e un Peter Sellers irriconoscibile in uno dei quattro ruoli che interpreta nel film è emerso con piglio autoritario da un ascensore idraulico per poi slanciarsi a grandi passi verso il tavolo dove ha occupato, nei panni di Merkin Muffley, il posto del Presidente degli Stati Uniti d'America. Subito dopo si è rivolto all'attore George C. Scott, il direttore del Comitato dei Capi di Stato Maggiore che fra le mani teneva un libro dal titolo "Obiettivi mondiali in milioni di morti." "Generale Turgidson," ha chiesto il Presidente, "che cosa sta succedendo?"

Durante una pausa per il tè, è stato Kubrick a spiegare cosa stesse succedendo. "Un generale psicotico, convinto che la fuorocontaminazione dell'acqua sia un complotto dei comunisti per indebolire e inquinare i nostri preziosi fluidi corporei, ha lanciato all'attacco della Russia il suo stormo di bombardieri con bombe H. Questo è il motivo per cui il Presidente è stato chiamato a presenziare nella War Room. Si viene a sapere che per varie ragioni, tutte assolutamente credibili, gli aerei non possono venire richiamati e il Presidente è costretto a cooperare con il Premier Sovietico in un bizzarro tentativo di salvare il mondo."

Il regista originario del Bronx, la cui filmografia include Orizzonti di Gloria, Spartacus e Lolita, ha detto che erano ormai tre anni che voleva fare un film sull'atomica. Ha calcolato di aver letto come minimo 70 libri sull'argomento e ammette di avere da parte un enorme archivio di riviste e quotidiani. Ne ha parlato anche con strateghi quali Herman Kahn e Thomas Schelling. Ma è stato Alastair Buchan, direttore dell'istituto per gli Studi Strategici di Londra, a fargli notare il romanzo di suspense Two hours to Doom.

Buchan lo considerava un eccellente trattamento letterario su come la guerra nucleare potesse scoppiare inavvertitamente. Kubrick è stato della stessa opinione. Ha comprato i diritti cinematografici per 3.000 sterline e si è messo a scrivere un copione nel suo appartamento in Central Park West assieme a Peter George, l'autore del romanzo nonché ex tenente della Royal Air Force inglese. E' stato solo allora, ha rivelato il regista, che ha iniziato a considerare il film come una commedia da incubo.

Dai mille volti

Previsto in uscita per la Columbia Pictures all'inizio d'autunno, il Dottor Stranamore è stato girato in Inghilterra, secondo le spiegazioni date, per venire incontro a Peter Sellers, il quale non poteva lasciare il paese a causa di motivi personali. Oltre al Presidente, il proteiforme Sellers recita anche nella parte del personaggio che dà il titolo al film, uno scienziato tedesco, poi nella parte di un pilota texano alla guida di un bombardiere inesorabilmente diretto verso la Russia, e infine in quella di ufficiale inglese della RAF in visita negli States. I ruoli rimanenti sono stati affidati a Sterling Hayden, Keenan Wynn, Peter Bull, James Earl Jones e Tracy Reed, figlia di Sir Carol Reed, la quale, oltre ad essere l'unica donna del cast, è anche al debutto sul grande schermo nei panni di una segretaria del Pentagono.

I fondali delle sequenze aeree sono stati girati nell'Artico. L'unico altro set in esterni, ha dichiarato Kubrick, è stato l'International Business Machines a Londra, dove il Computer 7090 appare in alcune scene con Sellers - la stessa macchina che ha calcolato in quale punto dell'oceano l'astronauta John H. Glenn sarebbe dovuto atterrare dopo essere stato in orbita intorno al pianeta.

Finita la pausa per il tè, la troupe si è rimessa in formazione, ognuno con le proprie pantofole di feltro, e si è diretta a passo felpato verso la War room. Non appena le cineprese hanno iniziato a girare, i trenta telefoni sul tavolo circolare sono stati sollevati all'unisono. Il Presidente era in linea, una "linea rovente," con il Premier sovietico al Cremlino (giusto una settimana prima, casualmente, dell'annuncio da prima pagina che è arrivato da Ginevra). Parlava con un tono che si avvicinava progressivamente a quello di una maestro dell'asilo nido.

"Pronto!... Pronto Dimitri... Sì, sono Merkin. Come stai?... Oh bene, proprio bene. Senti, Dimitri, ti ricordi che abbiamo sempre parlato della possibilità che qualcosa potesse andare storto con la Bomba?... la Bomba? La BOMBA ALL'IDROGENO!... Proprio così. Beh, ti dirò quello che è successo. Uno dei comandanti di una nostra base..."

Nerve center for a nuclear nightmare, di Leon Minoff
The New York Times, 21 Aprile 1963
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick di Michele Pavan Deana

Argomenti correlati
. Il Dottor Stranamore: la sezione del sito dedicata all'irriverente film di fantapolitica.
 
Caleidoscopio
Home > Parole > Interviste > Il centro nevralgico di un incubo nucleare