Shining
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Stephen King
Le opinioni del " re dell'horror" sul film tratto dal suo romanzo

Universalmente conosciuto come "il re dell'horror", King è il più prolifico - e venduto - scrittore di romanzi del terrore al mondo. Dai suoi libri sono stati tratti tantissimi film, quasi tutti di successo, e molti dei veri e propri capolavori che hanno superato anche il modello letterario. Del film di Kubrick, King si è sempre dichiarato insoddisfatto, tanto che nel 1997 ha scritto e prodotto una versione televisiva di Shining distante anni luce dall'interpretazione kubrickiana.

 
Intervista a Stephen King [estratti]
di Eric Norden

La versione di The Shining di Stanley Kubrick è molto piĆ¹ difficile da valutare per me [rispetto a Carrie], perché sono tuttora sinceramente combattuto circa l'intera cosa. Ho ammirato Kubrick per lungo tempo e ho avuto grandi aspettative per il progetto, ma sono stato profondamente deluso dal risultato finale. Parti del film sono raggelanti, caricate con un terrore claustrofobico e implacabile, ma altre precipitano nella noia.

Penso che il film abbia due problemi fondamentali. Il primo è che Kubrick ha un carattere molto freddo - pragmatico e razionale - e quindi aveva grosse difficoltà a concepire, anche solo teoricamente, un mondo soprannaturale. Era solito farmi telefonate transoceaniche dalla sua casa in Inghilterra a ore bizzarre del giorno e della notte; mi ricordo una volta che squillò il telefono, risposi ed era lui che mi chiese "Credi in Dio?" Io ci pensai un minuto e dissi "Sì, penso di sì." Kubrick replicò "No, secondo me Dio non esiste" e riattaccò. Non che la religione debba essere coinvolta in un horror, ma uno scettico viscerale come Kubrick semplicemente non poteva cogliere la chiara disumana malvagità dell'Overlook Hotel. Così ha cercato il male nei personaggi e ha trasformato il film in una tragedia domestica con solo qualche vaga sfumatura soprannaturale. Quello era il difetto del film: poiché lui per primo non ci credeva, non ha potuto rendere il film credibile per gli altri...

Il secondo problema risiedeva nei personaggi e nella scelta degli attori. Jack Nicholson, che pure è un grande attore, era completamente sbagliato per il ruolo. Il suo ultimo personaggio importante era stato in Qualcuno volò sul nido del cuculo e a causa di questo e del suo ghigno malefico il pubblico lo ha identificato col pazzo lunatico fin dalla prima scena. Ma il libro tratta della discesa graduale di Jack Torrance verso la follia a causa degli influssi maligni dell'Overlook Hotel, che in pratica è un grossa batteria carica di malvagità, potente abbastanza da corrompere tutti quelli che ne entravano in contatto. Se il personaggio è pazzo fin dall'inizio, tutta la tragicità della sua caduta viene sprecata. Per questo motivo il film non ha nessun centro e nessun cuore, nonostante le disturbanti riprese angolate e il brillante uso della Steadicam.

Quello che in fondo è sbagliato nella versione di Kubrick di Shining è che si tratta di un film fatto da una persona che pensa troppo e sente troppo poco; e questo è il perché, nonostante i virtuosismi, non ti mette mai ansia e non ti fa sentire in trappola come ogni buon film horror dovrebbe fare. Mi piacerebbe rifare Shining un giorno, forse anche dirigerlo personalmente, se qualcuno mi desse abbastanza corda da impiccarmici.

C'è molta carne al fuoco. Ma è come una grossa Cadillac senza motore. Ti ci puoi sedere e puoi sentire l'odore della pelle nuova - solo che non ci puoi andare da nessuna parte. Io farei tutto in modo differente. Il vero problema è che Kubrick si è avviato a fare un film dell'orrore senza apparente comprensione del genere. Ogni cosa di Shining grida questo dall'inizio alla fine, dalle decisioni prese sulla trama fino alla scena finale - che è stata copiata da un episodio di Twilight Zone.

Playboy, Giugno 1983
Traduzione dall'inglese per ArchivioKubrick di Damnpuck
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