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Janet Maslin
Scheda del critico del New York Times

Nata nel 1948, Janet Maslin ha sempre rappresentato il punto di vista della sua generazione, quella, per intenderci, transitata attraverso lo shock dell'assassino di Kennedy, del Vietnam, delle contestazioni studentesche e dell'effimera stagione hippy.

Dapprima infatuata della musica rock, diventa critico musicale per Rolling Stone Magazine; ma dopo l'incontro – e una relazione - con Steven Spielberg, si cimenta nella critica cinematografica, diventando, dal 1977 al 1999, il critico di punta del New York Times.

Acclamata da molti, ma aspramente criticata da altri (che le rinfacciano, oltre a un utilizzo "spregiudicato" della lingua inglese, anche un'eccessiva indulgenza per certi film malriusciti, ma in sintonia coi suoi percorsi culturali), la Maslin è stata senza dubbio una delle figure più influenti nel panorama della critica statunitense.

Dal 1999 in poi, per ragioni poco chiare e curiosamente a seguito di una recensione positiva di Eyes Wide Shut, decisamente in controtendenza rispetto alla comune accoglienza al film, Janet Maslin si è dedicata alla critica letteraria, sempre per il New York Times.

Per evidenti ragioni anagrafiche, e per altrettanto evidente formazione culturale, la Maslin è cresciuta in sintonia col miglior cinema di Kubrick (cinema che sapeva adeguarsi al mutare dei tempi e dei costumi, e non di rado ad anticiparli), cosicché la sua devozione per il geniale cineasta è sempre stata dichiarata "a prescindere": circostanza che l'ha esposta a feroci critiche e perfino al dileggio, da parte di colleghi che, invece, col cinema di Kubrick non sono affatto in sintonia.

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