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01 febbraio 2010

Lars von Trier su Barry Lyndon

Nel libro Screen Epiphanies appena uscito in Gran Bretagna alcuni registi come Danny Boyle, Mira Nair e Martin Scorsese raccontano i film che sono stati per loro fonte di ispirazione.

Ecco cosa ha dichiarato Lars von Trier su Barry Lyndon:
Guardare Barry Lyndon è un piacere, come mangiare una buonissima zuppa. E' molto stilizzato e poi improvvisamente arriva un'emozione [quando il bambino cade da cavallo]. Non c'è molta emozione. Ci sono molte sensazioni e una fotografia fantastica, davvero come quei vecchi dipinti.

Grazie a Dio non aveva un computer. Se avesse avuto un computer a quel tempo non te ne sarebbe importato, invece ora sai che ha aspettato tre settimane per avere quella nebbia sulla montagna e cose del genere. [...]

Vidi il film quando uscì nelle sale. Avevo circa vent'anni. La prima volta che lo vidi mi addormentai. Ero a uno spettacolo troppo tardi ed è un film molto, molto lungo. La cosa interessante è che Nicole Kidman mi ha detto che Kubrick odiava i film lunghi. Eppure, se hai visto Barry Lyndon, l'ultima scena del film, quando lei firma l'assegno per lui, è estremamente lunga. Va avanti all'infinito, ma è bellissima. [...]

Non so se Kubrick abbia visto qualcuno dei miei film, ma so che Tarkovsky ha visto il primo film che ho fatto e l'ha odiato! E' così che vanno le cose.

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