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DANNY IS NOT HERE MRS. TORRANCE

Il rimosso

Il perturbante freudiano

Torniamo al saggio freudiano e definiamo con esattezza le cause che provocano il sentimento del perturbante: "il perturbante che si sperimenta direttamente si verifica quando complessi infantili rimossi sono richiamati in vita da un'impressione o quando convinzioni primitive superate sembrano aver trovato una nuova convalida [...]; al fine della nascita del sentimento perturbante è necessario [...] un dilemma relativo alle possibilità che le convinzioni superate e ormai ritenute indegne di fede si rivelino, nonostante tutto, rispondenti alla realtà." Seguendo passo passo il trattato di Freud, illustriamo quali sono le situazioni perturbanti messe in scena da Shining.

Oggetti animati e esseri viventi inanimati
[10] Nella Gold Room Jack è visto in soggettiva dal barista Lloyd: quest'ultimo si direbbe dotato delle stesse capacità visive di Wendy, figura reale che vede Jack in soggettiva. Tuttavia, non appena nella sala entra proprio Wendy, Lloyd è misteriosamente scomparso. Allo stesso modo il custode Grady sembra aprire la porta della dispensa, al pari di ogni altro personaggio reale del film.
Il primo esempio che Freud porta è "il dubbio che un essere apparentemente animato sia vivo davvero e, viceversa, il dubbio che un oggetto privo di vita non sia per caso animato". Qui il perturbante è provocato secondo Freud da bambole, figure di cera e automi. Questi oggetti non sono presenti in Shining, tuttavia le figure spettrali che popolano l'hotel pongono lo stesso inquietante interrogativo. Non è infatti possibile capire se queste presenze siano vive o meno, né quelle che interagiscono direttamente con Jack, delle quali è veramente impossibile stabilire il grado di realtà, né quelle che spaventano Wendy e Danny, che sono classificabili più come semplici fantasmi. [10]

Inversamente, in alcune scene Danny, bambino reale e vivo, sembra inanimato: ad esempio quando lo vediamo sotto l'effetto dello shining, mentre trema in modo ritmico e inumano, o anche quando avanza catatonico nella hall verso i suoi genitori dopo l'ingresso nella camera 237. Nella versione americana del film inoltre Danny è mandato in trance da Tony, il suo amico immaginario, per proteggerlo dall'onda di terrore che minaccia la famiglia: in queste scene il bambino non reagisce a nessun stimolo esterno, parla con la sola voce stridula di Tony e si lascia spostare da Wendy come un pupazzo.

Danno agli occhi
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Danny si protegge gli occhi
Il secondo caso citato nel saggio è l'angoscia di perdere la vista: anche se non si hanno esempi concreti di danni o tentativi di danni alle capacità visive dei protagonisti, si può collegare la paura della cecità con la continua tortura a cui sono sottoposti gli occhi di Danny e Wendy a causa delle raccapriccianti visioni dell'hotel.

Il sosia e l'identificazione con altri
[11] Ricercare occorrenze del tema del doppio è lecito in Shining come in tutta la filmografia di Kubrick che ne è ricchissima, fin dal primo cortometraggio Day of the Fight.
Il terzo caso di perturbante è dato dal motivo del sosia, immediatamente riscontrabile in Shining nelle due gemelline figlie di Grady, soggetto privilegiato degli incontri di Danny nei corridoi. Il sosia, e in generale il doppio, è un motivo perturbante perché, secondo Otto Rank, rappresenta "un baluardo contro la scomparsa dell'Io, una energica smentita del potere della morte" e con il superamento di tale fase ottimistica, il doppio "da assicurazione di sopravvivenza diventa un perturbante presentimento di morte". E' particolarmente evidente qui il carattere di rimosso del sentimento perturbante, che ritorna alla luce con segno mutato da positivo a negativo. In Shining si trovano anche altri accenni al sosia, quali ad esempio Tony, il bambino che sta nella bocca di Danny, o Grady come doppio di Jack (stesso ruolo nell'organizzazione dell'albergo, stessa situazione familiare ostile al fascino dell'Overlook ecc.). [11]

Affine a questo esempio è anche il caso successivo di identificazione del soggetto con un'altra persona visibile, per esempio, in Jack che si identifica con Grady.

Telepatia

Altro elemento elencato da Freud è la telepatia, presente in Shining perfino nel titolo del film: essa è perturbante in quanto permette che una persona sia "compartecipe della conoscenza, dei sentimenti e delle esperienze" di un'altra e quindi assimila le due persone in un unico individuo: l'effetto è lo stesso della presentazione di un doppio e il motivo del perturbante nasce per le stesse ragioni. Ricordiamo qui Danny che fa vedere telepaticamente l'orrore che si sta scatenando nell'hotel ad Halloran, invocandone l'aiuto a distanza.

Il ritorno dell'uguale
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Lo smarrimento spaziale
nel labirinto
Il sesto caso è il ritorno perpetuo dell'uguale, sperimentato da Danny nel suo peregrinare attraverso i corridoi dell'hotel con il suo triciclo: le pareti, i tappeti e i quadri sono sempre gli stessi o sono molto simili, così che non è possibile tenere una traccia esatta degli spostamenti all'interno della geografia dell'albergo. Significativo è anche il fatto che la prima volta che Danny passa davanti alla camera 237 esegue un percorso ciclico per arrivarci, passando una prima volta davanti alla porta rossa senza accorgersene. Altro esempio rilevante della coazione a ripetere è il labirinto, costruzione spaziale che mira intenzionalmente a far perdere l'orientamento e che nasconde ogni indizio e traccia dei percorsi già compiuti in esso: in Shining il labirinto è spaziale (il giardino esterno e i corridoi interni) e in un certo senso temporale, dato che le didascalie che il film fornisce servono più a confondere le idee che a stabilire un momento temporale preciso in cui si svolgono gli eventi (e l'illuminazione costante non aiuta, in questo senso). Per Freud, "La ripetizione involontaria rende perturbante ciò che di per sé sarebbe innocuo, insinuandoci l'idea della fatalità e dell'ineluttabilità laddove normalmente avremmo parlato soltanto di caso."

L'animismo

L'esempio successivo è relativo all'animismo, ossia quella concezione del mondo che prevede un'eccessiva valutazione delle capacità psichiche umane, l'onnipotenza dei pensieri, l'attribuzione di poteri magici a persone o cose, ecc.: questo elemento è presente con i poteri di veggenza di Danny e Halloran e con la porta della dispensa dove Jack è rinchiuso che si apre da sola liberandolo. L'animismo è perturbante perché è un residuo delle credenze dei primitivi, che era stato rimosso e riaffiora forzatamente a causa di particolari eventi.

La Haunted House e la morte

L'ottavo esempio è il tema della haunted house, già citato in precedenza: si può dire che il film stesso è una casa stregata ed è inutile ricercare esempi singoli; in questo caso il perturbante secondo Freud è troppo strettamente legato con l'orrido che coincide in parte con esso.
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Il contatto con la morte
La situazione successiva è data dalla relazione con la morte: viene subito alla mente Jack che, in bagno, bacia una ragazza che di lì a poco si dimostrerà essere un cadavere in putrefazione; possono rientrare in questa categoria anche le presenze del passato che popolano l'hotel. Il perturbante nasce anche qui dalle credenze dei popoli primitivi che ritenevano un contatto con la morte possibile. Questo caso di perturbante è particolarmente potente perché sul campo della morte le nostre conoscenze, siano esse scientifiche, filosofiche o religiose, non sono del tutto certe e la nostra vicinanza con le tribù primitive è maggiore che in altri casi. Un'osservazione di Freud su tale discorso sembra fare al caso nostro: "questo timore ha ancora il significato antico secondo cui il morto è diventato nemico dei sopravvissuti e mira a prenderli con sé come compagni della sua nuova esistenza"; appare evidente che è proprio questo lo scopo ultimo delle figure maligne dell'hotel e dell'hotel stesso: non lasciar sfuggire la famiglia Torrance per inglobarla nella storia malefica dell'albergo.

Altri esempi di perturbante freudiano
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Le membra staccate dal corpo
Gli ultimi esempi citati da Freud nel suo saggio sono la follia (più che presente in Jack), le membra staccate dal corpo (le gemelline fatte a pezzi, piccolissimi pezzi...) e l'apparato genitale femminile, perturbante perché luogo della prima dimora dell'uomo inevitabilmente abbandonato (rintracciabile, forse con qualche forzatura, se si tenta di leggere Shining in chiave psicanalitica come in Lasagna, Zumbo, op. cit.).

Esempi di perturbante freudiano introdotti da Shining

Accanto a questi esempi di rimozione tratti dal saggio freudiano, Shining ne presenta di propri. Un primo esempio può essere rintracciato nel riferimento al cannibalismo, citato all'inizio del film con il racconto della spedizione Donner: il cannibalismo può essere considerato perturbante perché pratica in uso in alcune tribù primitive e allontanato massimamente, anche come tabù linguistico, dalla società moderna.

Il film non sviluppa un'idea presente nel romanzo di Stephen King: nei sotterranei dell'hotel sono custoditi degli album di ritagli relativi ad eventi delittuosi accaduti negli anni '20 quando l'albergo era covo di bande mafiose e di criminali. L'aspetto interessante di questa idea era il fatto che, in tale immagine, l'hotel si trovava a poggiare fisicamente sui resti e sulla memoria delle azioni nefaste del passato, occultate nei suoi sotterranei ma sempre presenti; coerentemente, nel romanzo il momento in cui la pazzia di Jack si scatena coincide proprio con la lettura sempre più assidua di questi documenti. Kubrick non getta via questa felice intuizione dello scrittore ma la sostituisce con un'idea simile eppure decisamente più ambiziosa in termini psicologici e sociologici: nei primi dialoghi del film viene svelato che l'hotel è stato costruito sopra i resti di un cimitero indiano, tirando così in ballo il più eclatante caso di rimosso della coscienza collettiva americana, quello della consapevolezza, tenuta invano lontana, che sotto l'ottimistico "go west" e il mito della frontiera si nasconde la decimazione del popolo dei pellerossa.

Da tutti questi esempi risulta chiaro il carattere specifico dell'elemento che causa il perturbante, ossia la rimozione e la successiva riemersione di qualcosa di sepolto, di antico o di primitivo.