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Lettera sul visto censura di Full Metal Jacket
Allegata al dossier depositato presso l'Ufficio di Revisione Cinematografica

L'assegnazione del visto censura per la proiezione in pubblico di Full Metal Jacket nel nostro Paese fu una faccenda alquanto complicata, irta di ipocrisie e burocrazia squisitamente italiane.

Il film fu presentato in commissione in prima istanza il 29 settembre 1987 e l'8 ottobre ne uscì col divieto ai minori di 18 anni, "per la molteplicità delle battute e dei gesti volgari che possono turbare la sensibilità dei minori." La Warner Bros, casa distributrice del film, fece ricorso e chiese una seconda revisione. Il 21 ottobre la commissione di appello confermò tuttavia il verdetto emesso dalla commissione di primo grado, "soprattutto per le scene di particolare violenza che potrebbero turbare notevolmente la sensibilità dei predetti minori."

A questo punto la stampa si indigna: poco tempo prima Platoon di Oliver Stone aveva ricevuto un visto censura VM14; le motivazioni della commissione risultavano contraddittorie (turpiloquio o violenza?) e si riteneva inconcepibile vietare un maestro come Kubrick. Venne perfino aperta un'interrogazione in Parlamento per opera di quattro deputati che alludevano a motivazioni politiche dietro il gesto della commissione di revisione: quasi nello stesso periodo a Gunny di Clint Eastwood, un film di stampo patriottico diametralmente opposto alla critica al militarismo fatta da Kubrick, venne assegnato un visto VM14, un differente trattamento che era un invito a nozze per le consuete diatribe destra/sinistra del nostro Paese.

La Warner si appellò nuovamente, contestando il numero legale di revisori e allegando assieme al materiale di avvocati e critici cinematografici (tra cui una magistrale recensione di Callisto Cosulich) anche una lettera di Stanley Kubrick indirizzata all'allora Direttore dello Spettacolo Rocco Moccia. La lettera è un capolavoro di sottile ironia kubrickiana oltre che una splendida lezione sulle funzioni del cinema e una dichiarazione di poetica da parte di uno dei suoi migliori registi.

Solo grazie ad un ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio e la pronunciazione ultima del Consiglio di Stato in Sede Giurisdizionale, la vicenda di Full Metal Jacket in Italia potrà dirsi felicemente conclusa il 30 settembre 1988, esattamente un anno dopo la prima revisione: il film di Kubrick otterrà un visto VM14. Nel frattempo Full Metal Jacket era regolarmente in programmazione nelle sale sprovvisto di visto censorio.

 
Lettera a Rocco Moccia, Direttore Generale dello Spettacolo
di Stanley Kubrick

Dott. Rocco Moccia
Direttore Generale Dello Spettacolo
Ministero Del Turismo e Dello Spettacolo
Via della Ferratella in Laterano, 51
00184 Roma
ITALIA

5 ottobre 1987

Gentile Dott. Moccia,

Senza dubbio lei capirà quanto sia rammaricato che il mio film Full Metal Jacket abbia ottenuto una classificazione tale da impedirne la visione ai giovani al di sotto dei 18 anni. Ovviamente non intendo considerare i giovani italiani sostanzialmente diversi quanto a natura, carattere o temperamento dai giovani degli altri paesi del mondo, ed era il mio più profondo desiderio che il film fosse un'esperienza condivisibile dal più ampio pubblico possibile.

Questo per me è molto importante poiché mi auguro sinceramente che Full Metal Jacket verrà considerato un importante e rilevante contributo al modo in cui ciascuno di noi guarda alla propria natura.

La mia intenzione non era di trarre piacere dalla violenza gratuita, ma di enfatizzare la realtà del programma di addestramento a cui le reclute furono sottoposte, nonché delle situazioni di guerra in cui vennero a trovarsi. Un aspetto cruciale di questo programma era l'uso del linguaggio atto a disumanizzare i giovani. Questo aspetto doveva essere presentato in modo assolutamente veritiero altrimenti avrei compromesso l'autenticità della storia.

Non sto chiedendo scusa per aver scelto un simile approccio. Era quello che mi aveva attratto nel progetto fin dall'inizio: il suo senso di verità senza compromessi. Full Metal Jacket non offre una morale semplicistica o delle risposte politiche.

Terrei ad informarla che in Svezia il film è stato vietato ai minori di 15 anni, in Nuova Zelanda ai minori di 13, in Finlandia, così come in Germania, ai minori di 16. Questi visti sono stati concessi senza alcun taglio.

Credo che tutte le persone debbano avere l'opportunità di vedere le cose per quello che sono.

Cordiali saluti,
Stanley Kubrick

Traduzione di Michele Pavan Deana

Stanley Kubrick

Lettera a disposizione del pubblico presso l'Ufficio di Revisione Cinematografica, Roma.
Sono proibite la riproduzione, la modifica, la copia, la pubblicazione del testo e dell'immagine senza previa autorizzazione.

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